domenica 13 maggio 2012

Elogio alla Vespa



Per mia nonna qualunque mezzo a 2 ruote è una Vespa, non perchè lei è rincoglionita ma perchè per la sua generazione quello era il mezzo a due ruote. 
Non nasco vespista e confesso che tecnicamente, come progetto, trovo migliore la Lambretta, fatto sta che il primo mezzo che mi sono comprato con i miei risparmi è stato un Primavera Bianco. A dire la verità non avevo abbastanza soldi per la moto che desideravo allora ma la Vespa aveva incominciato ad affascinarmi anche se non sapevo ancora bene perchè. Ne intravedevo il carattere, capivo che aveva un'anima ma l'avrei conosciuta bene solo con il tempo. La linea ancora oggi è insuperabile, non è un fulmine ma viaggia bene , è snella e molto maneggevole nel traffico, può trasportare un passeggero, ma soprattutto quello che adoro è la sua anima traversale, adatta ad ogni occasione. Romantica con Gregory Peck e Audrey Hepburn in Vacanze romane, vero status symbol  per i Mods negli anni '60, introspettiva per Nanni Moretti in Caro diario e  geniale in quella pubblicità diventata mitica "Chi Vespa mangia le mele"... Dopo aver letto il libro In Vespa-da Roma a Saigon-  di Giorgio Bettinelli mi sono deciso, quei 24.000 km su un PX 125 mi avevano stregato. Anch'io dovevo mangiare le mele. Cosi la Vespa è stata mio dolce compagna quotidiana per tanti anni. Ne abbiamo fatte tante insieme e su quella sella è passata così tanta gente di ogni tipo che ci si potrebbe scrivere un libro. Ricordo le fredde mattine d'inverno, io in cronico in ritardo e lei che non voleva saperne di partire, ma anche le calde e profumate serate estive quando il motore girava perfettamente e sull'asfalto liscio sembrava velocissima,lo era davvero? Qualche volta sono capitati anche degli acciacchi  ma siamo sempre tornati a casa insieme.  

Adesso è di un altro colore ma ce l'ho ancora. Non la uso più tutti i giorni ma quando la prendo è fantastico, forse anche più di allora. Mi sento libero, spensierato, felice. Ha ragione Cesare Cremonini: una Vespa ti toglie i problemi. Se sono in giro col vespino in questa stagione calda, con il sole che tramonta tardi mi sembra di ritornare ai tempi dell'Università, quando uscivo dalla biblioteca e andavo a bere interminabili aperitivi. In uno di questi aperitivi con gli amici ricordo che era partita l'idea di un viaggo in Vespa: il coast to coast . Ma non sulla Route 66, troppo costoso e complicato, a noi bastava la SS9, la via Emilia, dall'Adriatico al Mar Ligure - Riccione- Santa Margherita. Passando da Pontedera. On the road. 


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